Fare i genitori ai giorni nostri non è compito facile.
In molti casi gli strumenti che abbiamo a disposizione sono
inadeguati e ci conducono soltanto alla frustrazione, all’ansietà e allo stress.
Abbiamo bisogno di conoscere le nostre emozioni per capire che cosa ci sta succedendo e immaginare delle soluzioni, ma abbiamo anche bisogno della nostra ragione per individuare il modo migliore per raggiungere la meta.
Sentimenti e pensiero, ascolto e informazioni, cuore e mente appaiono quindi gli elementi imprescindibili per dare un nuovo orientamento al mondo intorno a noi.
Ci ricorda la natura che nessuna creatura può volare con un’ala sola.
Il quaderno che avete tra le mani risponde a un obiettivo semplice, ma non per questo facile: vorrebbe accompagnarvi in questo particolare momento dela vostra vita, il tempo in cui i vostri figli crescono e si affacciano al mondo adulto.
Negli ultimi tempi tutto è cambiato, a cominciare dal corpo dei ragazzi, poi il loro modo di relazionarsi, l’abbigliamento, le scelte e gli amici.
Poche volte ci siamo sentiti così esposti e smarriti.
Questo quaderno vuole essere d’aiuto, ponendosi proprio “dalla parte dei genitori” nel rivisitare alcuni frammenti di vita quotidiana che vi risulteranno particolarmente famigliari: l’ossessione per il corpo, la prima sigaretta, l’incontro con gli altri, i dialoghi difficili se non impossibili.
Crescere implica sviluppare l’intelligenza emotiva, oltre a quella intellettiva. Occorre allenare i nostri figli ad aumentare il loro senso di auto protezione e la loro capacità di scegliere senza condizionamenti, imparando a gestire le loro emozioni, a resistere alle frustrazioni, a coltivare la loro capacità di amare.
Ma dobbiamo anche imparare ad ascoltarci e a vedere chiaro dentro di noi, per potere essere veramente d’aiuto.
Le rubriche che seguono alludono alle quattro stagioni: abbiamo chiamato in questo modo le esperienze che vivono i ragazzi, in modo da rendere più evidente il gioco di luci e ombre di cui è costellato il cammino della crescita.
Un corpo che cambia gene a ansia perché non se ne indovina l’esito finale.
Così la presenza del “brufolo” sfocia in tragedia… è difficile immaginare che un giorno la pelle tornerà liscia.
I nostri ragazzi vivono nell’oggi, non nel domani.
Dal tempo che passano al telefono ci rendiamo conto di quanto sia febbrile il bisogno di parlare con gli amici che, con molta probabilità, conoscono la loro intimità molto meglio di noi.
Per separarsi e conoscersi è necessario il confronto con i propri coetanei che sono alle prese con le stesse problematiche emotive.
Essere in compagnia di altri quando si fanno esperienze nuove aiuta ad avere meno paura, per uno strano fenomeno matematico per cui la somma di più paure dà più coraggio.
Il cattivo umore è un ospite che arriva in forma inaspettata e in qualsiasi ora del giorno e della notte.
Può avere delle ragioni evidenti, come i litigi con gli amici, piuttosto che una simpatia non corrisposta o pessimi rapporti con i compagni di classe… ma può anche avere delle ragioni nascoste di cui i ragazzi stessi ignorano le cause.
In questo caso star loro accanto non sempre risulta agevole ed è un vero banco di prova per verificare la nostra efficacia di genitori.
Cresce la voglia di poter viver la “prima volta da soli” per assaggiare il mondo degli adulti e stabilire che sapore ha.
Si fa largo il desiderio di poter scegliere in prima persona tutto: i vestiti, il taglio e il colore dei capelli, gli sport, gli interessi. Comincia a svilupparsi in questo periodo l’allergia verso tutte le cose fatte in passato per “fare contenti” mamma e papà (dal violino alla pallavolo) con relativa ricerca di cose diverse, che spaziano dalla scoperta di nuovi generi musicali, all’idolo del cuore, all’orecchino di cui non si può fare a meno.
La prima sigaretta e i primi sorsi di alcol assieme agli amici arrivano inesorabilmente, per pregustare il mondo degli adulti, ma anche per scoprire senza indugi chi si è veramente.
Come con una macchina nuova e fiammante si sente l’urgenza e il piacere di provarla, così succede anche ai ragazzi di volere sperimentare il proprio corpo per valutarne capacità, possibilità e limiti. Lo specchio diventa un testimone implacabile lungo tutto il percorso alla ricerca di una perfezione impossibile.
Se tutto va bene il brutto anatroccolo e il cigno si incontrano a giorni alterni con i relativi stati d’animo.
E in questo subbuglio non possiamo stupirci che l’andamento scolastico possa subire qualche contraccolpo: l’umore ha il suo peso quando si studia Dante!
Quando siamo in difficoltà vorremmo tanto poter trovare ricette preparate e pronte a rispondere a ogni domanda, dubbio o timore che ci assale mentre osserviamo i nostri figli crescere.
In ogni caso, anche dopo il confronto con altri adulti che riteniamo “illuminati”, dovremo fare i conti con noi stessi, con il nostro modo di essere e fare i genitori.
È fondamentale abituarci a riconoscere gli errori.
Fatto questo primo passo (ci può aiutare l’idea che errare è umano) è necessario chiedersi cosa ci possono insegnare quelle esperienze in cui le cose non sono andate come avremmo voluto.
Per facilitare la visione delle tante variabili che entrano in gioco nella relazione con i nostri figli vi proponiamo, in tutte e quattro le stagioni, alcuni frammenti tratti dal diario di un padre e di una madre.
Attraverso le loro voci potremo riconoscere quei sentimenti e quelle emozioni che si frappongono e ci impediscono di ascoltare noi stessi prima ancora che i nostri figli.
Ci chiediamo dunque che fare. Vi presentiamo in questa sezione alcuni spunti per poter sviluppare le capacità di ascolto, nel rispetto di tutti.
Andando avanti non possiamo fare a meno di ripassare alcune informazioni che si riveleranno molto utili negli anni a venire.
I metodi anticoncezionali, le malattie a trasmissione sessuale, i disturbi alimentari e i rischi legati a Internet o all’uso di sostanze stupefacenti sono alcuni degli argomenti che vi proponiamo, in modo sintetico ma chiaro, perchè possiate disporre delle conoscenze necessarie ad affrontare situazioni più o meno difficili che potrebbero presentarsi in futuro.
In sintesi si tratta di riconoscere e analizzare le nostre emozioni e condividere alcune informazioni importanti.
In fondo però questo è solo un quaderno e siamo consapevoli dei limiti che lo strumento ha.
Non lasciatevi condizionare e addentratevi nella lettura, condividete poi l’esperienza con altri genitori, cercate aiuto se sentite di non potercela fare da soli.
Alla fine ne trarrete sicuramente profitto.