Se le prime avvisaglie abbiamo potute ignorarle, adesso non
possiamo che prendere atto che i nostri figli non sono più bambini.
I loro corpi sono sbocciati e li consegnano, un po’ tramortiti, nel mondo degli adulti.
Quanto sta succedendo crea a tutti quanti, genitori e figli, una
sensazione di spaesamento.
Come un ospite che arriva senza essere stato invitato.
Mia figlia ha avuto le sue prime mestruazioni.
Mi ero tanto interrogata su questo momento cercando di prepararmi, di trovare le parole giuste per poterle accogliere senza che lei mi sentisse troppo invadente.
Pensavo fosse semplice, perché per me il suo corpo è qualcosa di noto, di familiare.
Un corpo che ho curato con tanto amore fino a oggi.
Ho cercato di essere, nel rapporto con lei, diversa da mia madre… volevo essere quasi un’amica di mia figlia.
Ma non è andata così… L’arrivo improvviso delle mestruazioni l’ha colta di sorpresa, confondendola.
Mi aspettavo che volesse parlami, condividere le emozioni legate a questo evento.
Pensavo di aver costruito un rapporto in cui si potesse condividere ogni cosa.
Invece lei si è chiusa in un silenzio che non ammetteva intrusioni.
Mi sono sentita ferita.
Poi mi sono ricordata di me stessa alla sua età.
Mi sono tornate a galla l’imbarazzo e la rabbia che avevano suscitato in me le parole pronunciate da mia madre “Ora sei diventata una signorina.
Ora devi fare attenzione!” E io, confusa e rossa di vergogna, avrei voluto urlarle: “Signorina? In che senso, scusa? Fare attenzione a che cosa??”
Ora mi appaiono frasi mormorate da una mamma in difficoltà, che allora forse mi avevano irritato, ma che ora mi riaffiorano alla
mente con tenerezza.
Lei non capiva che avevo la sensazione di essere stata catapultata nel mondo dei grandi senza avermi chiesto il permesso.