Il dolore fa parte della vita.
Inevitabilmente anche i nostri figli lo incontreranno nel loro cammino.
Confrontarsi con questo “ospite indesiderato” è un passaggio obbligato che permetterà di raggiungere la maturità emotiva.
Dovranno osservare e riconoscere le modalità con cui lo accolgono o lo rifiutano.
Ci saranno molte sperimentazioni prima di riuscire a trovare il giusto modo per convivere con questo “indesiderato”.
A volte negheranno la sua presenza (alcol), in altre eviteranno di fare conversazione con lui (spinelli), altre ancora lo sfideranno per farlo sentire un essere perdente (piercing).
Questi tentativi aiuteranno i ragazzi a conoscersi, a confrontarsi con limiti e risorse, per poi riuscire ad avere un’immagine accettabile.
Sappiamo che nei viaggi in terre poco conosciute perdersi fa parte degli incidenti di percorso, ma che non c’è soddisfazione maggiore di ritrovare la strada riuscendo a superare le difficoltà.
Pensavo di conoscere mio figlio in tutto, dai suoi giri di divertimenti alle sue amicizie, che ho sempre incoraggiato perché socializzasse con i suoi coetanei.
Questo fino a ieri… avevo un impegno di lavoro che mi avrebbe tenuta fuori casa fino a tarda sera, mio figlio lo sapeva e avrebbe pranzato e studiato a casa con il suo migliore amico.
Una serie di contrattempi mi hanno costretta, in modo del tutto imprevisto, a passare da casa per recuperare dei documenti di lavoro.
Sono entrata, trafelata, nella sua stanza dove pensavo che stesse studiando con il suo amico del cuore… e invece mi ha assalito un forte odore dolciastro… mentre loro si affrettavano ad aprire la finestra, nascondendo un portacenere sotto i libri.
Scioccata quasi quanto loro, non ho potuto fare a meno di notare i loro occhi arrossati e uno strano sguardo inebetito, così, dopo aver chiesto che cosa stessero facendo, mentre farfugliavano risposte incomprensibili, sono uscita dicendo che ne avremmo riparlato al mio ritorno.