Come viviamo i traslochi, anche se li abbiamo messi in agenda?
Siamo aperti ai cambiamenti o abbiamo difficoltà nel lasciare quello che, anche con fatica, fa parte del quotidiano conosciuto?
Si apre la fase in cui i nostri figli cominciano a preparare le valigie che devono accompagnarli nel viaggio verso l’adultità.
Lasciarsi alle spalle il “nido caldo e sicuro” dell’infanzia, l’immagine di sé stabile e rassicurante, il potersi completamente affidare alla propria famiglia è davvero difficile e pieno di sofferenza.
Anche per noi non è facile accettare le richieste “adulte” del nostro “bambino” che ci colgono sorpresi e impreparati.
Ci fa girare la testa tutto questo bisogno di andare e venire, il loro continuo stare appiccicati al telefonino o sui social network, la smania di “andare da…”, di fare mille cose, di tornare
sempre più tardi.
Certo, guardando attentamente ci accorgiamo che è diverso, che il “nostro bambino” si è trasformato in qualcosa che ci
spaventa e ci preoccupa.
Loro, i nostri figli, si trovano a dover affrontare un periodo abbastanza lungo e complicato dove le parole d’ordine sono e saranno: confusione, irrequietezza e difficoltà.
Le trasformazioni e i cambiamenti della pubertà fanno sentire il bisogno di prendere le distanze dal loro essere stati un certo tipo di bambini e questo crea, in loro, non pochi problemi nel riuscire a capire e a gestire sensazioni, pensieri e di conseguenza le scelte di vita in questo periodo.
Ho il cuore in gola.
Oggi tornando a casa ho deciso di rimettere un po’ a posto la camera di mio figlio.
Lui è un grandissimo disordinato che – come dice lui – vive bene nel suo caos.
Io decisamente no e, anche se cerco di resistere a riordinare al posto suo, dopo un certo numero di giorni non ce la faccio più e intervengo.
Mentre sistemavo libri e tiravo su pantaloni e magliette mi sono ricordata che non avevo controllato il diario di scuola.
So quanto è svagato ed è sempre meglio che verifichi gli avvisi che la scuola manda.
Affondo le mani nella cartella per pescare il benedetto diario e tasto, con mia grande sorpresa, un pacchetto di sigarette!
Il viaggio che hanno intrapreso è un cammino tortuoso, a strade piane si alterano percorsi in salita dove i dislivelli mettono a dura prova la forza e la resistenza.
Avvicinarsi a sostanze sentite proibite ai bambini, ma concesse agli adulti può essere un modo per “farsi coraggio” di fronte alla paura di non farcela.
Possiamo confrontarci su che cosa significa per lui fare le sue prime scelte importanti e come si sente a dover fare i conti con i mille condizionamenti che il mondo propone.